La morte di Faeq Biria, una figura importante per l’Iyengar Yoga (e per me).

La morte di Faeq Biria, una figura importante per l’Iyengar Yoga nel ricordo dell’insegnante Adriana Calò.

 

La notizia è di quelle che ti fanno credere (o sperare) di aver letto male: è morto Faeq Biria.

La prima cosa che ho pensato è che un altro pezzo dell’Iyengar Yoga internazionale e della memoria storica se n’è andato per sempre. Poi, come seconda cosa, ho pensato a quello che Faeq ha rappresentato nella mia vita.

Faeq Biria è stato uno degli allievi più vicini a B.K.S. Iyengar, sempre presente nei viaggi all’estero del Maestro, anche nella remota Cina nel 2011.

Iraniano di nascita, si era trasferito in Francia, nazione in cui era diventato probabilmente il più autorevole rappresentante degli insegnamenti di Guruji, diventando il formatore ed il punto di riferimento per molti insegnanti e praticanti.

Lo conoscevo da più di 20 anni, da prima di diventare insegnante. Non è un azzardo dire che sono diventata insegnante di Iyengar Yoga grazie a lui.

Un giorno di marzo di parecchi anni fa mi trovavo seduta al sole all’esterno del circolo dell’Aeronautica Militare a Roma, dove Faeq stava tenendo uno dei suoi intensivi. Faeq era seduto a poca distanza da me. Per un attimo i nostri sguardi si incrociarono; lui mi sorrise e con il suo bellissimo francese mi chiese se fossi un’insegnante.

All’epoca ero solo una praticante, folgorata sulla via per Damasco dalla bellezza dello Yoga, questo sì, ma non insegnavo, né era mia intenzione farlo, visto che avevo il mio bel lavoro con contratto a tempo indeterminato, il che mi dava una tale sicurezza personale ed economica che non vedevo proprio perché avrei dovuto fare altro.

Risposi dunque di no, e lui: – Vous pratiquez très bien. 

Faeq Biria, che era già “quel” Faeq Biria, mi stava dicendo che praticavo molto bene, a me, proprio a me, Adriana Calò!

Non sapevo cosa dire e mi limitai ad un banalissimo: – Merci, monsieur. 

All’epoca ancora parlavo francese – poi non avendolo più praticato l’ho perso – e avrei potuto dire molto di più, ma proprio non sapevo cosa dire.

Ci pensò lui a colmare il vuoto della conversazione, incalzandomi: – Un giorno lei sarà un’insegnante.

Cominciai a riflettere sulle parole di Faeq: dovevo cominciare a prendere in considerazione l’ipotesi di fare l’insegnante?

Non avevo idea e continuai a praticare a capo fitto.

Finché un giorno di settembre la mia insegnante mi telefonò dicendomi che era stata caldamente invitata da Faeq a tenere un Teacher Training in Italia e che il mese dopo ci sarebbe stata la prima lezione. Volevo partecipare?

Certo che sì! Questa volta non avevo dubbi sulla risposta.

  • Anna, devo partecipare a qualche selezione?
  • No, Faeq ha detto che ti devo prendere. Sei dentro.

  -…. –

E così è iniziato il mio bellissimo percorso di formazione con un’insegnante e persona straordinaria, Anna Frinolli, sotto l’egida, da lontano, di Faeq.

Passarono gli anni e finalmente arrivò l’agognato diploma di insegnante. La mia vita era cambiata: avevo rassegnato le dimissioni dal mio precedente lavoro, ero un’insegnante di Iyengar Yoga a tempo pieno ed arrivò il giorno in cui mi trovai di nuovo di fronte a Faeq.

Stessa scena, stesso posto: questa volta, però sono io che scavalco quelli che sono seduti sul prato intorno a Faeq e sono lì a dirgli che ho fatto quello che mi aveva suggerito lui, sono un’insegnante e lo sono grazie a lui.

Lui sorride e annuisce, come se volesse dirmi che già lo sapeva, neanche mi fa finire di parlare e prorompe:

  • Ora Junior 1!

Eeeeh? Avevo appena fatto la faticaccia di prendere il diploma e ora mi dovevo di nuovo mettere a studiare per andare avanti con gli esami?

Ma ormai avevo capito che Faeq aveva una specie di sesto senso e questa volta la risposta fu decisa:

  • Va bene, lo farò.

Mi rallentò nel percorso solo la gravidanza, ma mio figlio Samuele camminava da poco e già avevo superato anche l’ulteriore esame di livello.

Al nostro successivo incontro di nuovo mi spiazzò:  era venuto a conoscenza del fatto che durante la gravidanza avevo avuto seri problemi con la pressione alta e voleva sapere come stavo. Mi erano effettivamente arrivati dei consigli da parte sua su cosa fare per questo problema mentre aspettavo mio figlio, ma non pensavo che se ne sarebbe ricordato.

Mi chiese che nome avessi dato a mio figlio.

  • Samuele. Un nome antico!- sorrise.

Mi disse di andare avanti nella pratica e negli esami.

Non mi sono mai fermata nello studio dello Yoga e nella diffusione degli insegnamenti di B.K.S. Iyengar, andando avanti a testa bassa, come un ariete. E questa convinzione di essere sulla strada giusta, come se questo fosse il mio cammino, la devo tutta a Faeq.

Per questo scrivo queste righe, perché rimanga traccia del mio ringraziamento.

E di nuovo, dopo anni da quel nostro primo incontro, sono qui a ripetere la stessa identica frase:

  • Merci, monsieur.

There are 2 comments on this post

  1. Anna
    2 ore ago

    Ciao Adriana,
    Io ho partecipato al suo ultimo Teacher training dal 2016 al 2019 a Parigi e non posso spiegare cosa l’annuncio totalmente inaspettato di questa notizia ha provocato in me.
    L’altro sabato c’è stato un omaggio per lui a Parigi, una cerimonia bellissima condotta da uno dei suoi allievi e amici storici Paxti Lizardi. Ad un certo punto ha detto che c’erano e c’erano stati diversi grandi insegnanti di Iyengar Yoga nel mondo, ma che nessuno come lui era stato in grado di provocare una tale “trasformazione” nella vita di innumerevoli allievi. Questo tuo articolo mi fa ripensare a queste parole e a quanto siano vere.
    Io stessa posso testimoniare del cambiamento a 360° della mia vita, non è stato e non è semplice, ma non tornerei indietro, anzi ho sono un desiderio: continuare!
    Se questa trasformazione è uno degli obiettivi dello yoga, possiamo misurare la grandezza dell’insegnante.
    Quel che tu scrivi mi fa ripensare ad un altro fatto avvenuto proprio il giorno dell’esame che io non ho mai sostenuto. Mi disse “Vedendo la sua pratica stamattina mi sono un po’ pentito di non averla presentata all’esame. Ma un giorno lo passerà.” Tante cose sono successe da allora… due anni di Covid, la mia malattia che si è aggravata in modo esponenziale… eppure ogni tanto ci penso ancora… magari l’esame non lo potrò passare mai, ma chissà riuscire a fare qualcosa di buono con lo yoga, magari per le persone malate come me…? Chissà se davvero tutte le sue profezie prima o poi si avverano?
    Comunque vadano le cose mi unisco a te: Merci infiniment Faeq du fond di coeur !

  2. Alberto N.
    8 ore ago

    Sono davvero molto dispiaciuto della morte di Faeq Biria.
    Pur non avendolo mai conosciuto di persona, i racconti che ho ascoltato da te e da altri insegnanti lo rendevano ai miei occhi un personaggio mitico, e l’intuizione che ha avuto nel riconoscere le tue qualità, benché fossi giovanissima, è una ulteriore conferma delle sue capacità.
    La sua scomparsa è una grande perdita per il movimento Iyengar , ma sono certo che i suoi insegnamenti saranno sempre una fiaccola che illuminerà imperituramente la via dello Yoga

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