Ritratto di un’insegnante: Carrie Owerko

E’ attualmente una delle insegnanti più importanti del panorama dell’Iyengar Yoga. Vi racconto come l’ho conosciuta e qualche aspetto della sua personalità

Ho incontrato Carrie Owerko nell’agosto del 2016 in una piccola cittadina svedese ai confini con il Polo Nord, Pitea, dove mi ero recata appositamente per incontrarla.

Erano i giorni del terremoto ad Amatrice la cui notizia aveva fatto il giro del mondo e quado andai da lei a presentarmi si preoccupò subito di sapere se venivo dalla zona colpita dal terremoto e se qualcuno dei miei cari fosse stato coinvolto dalla tragedia.

Mi colpì subito questa sua parte umana ed il fatto che mi abbracciò forte forte pur essendoci appena conosciute, come se abbracciando me volesse abbracciare tutte le persone colpite dal sisma.

Erano anche i mesi precedenti all’elezione del nuovo Presidente degli Stati Uniti e lei non risparmiava battute su Donald Trump, di cui paventava l’elezione, poi avvenuta.

Parlando mi disse che amava l’Italia, ma che ci era stata solo una volta ed io di rimando: – Beh, allora perché non vieni nella mia città per un seminario?
E lei, senza esitare: – Certo che vengo! Giugno per te va bene?

E’ nata così quest’amicizia fra me e Carrie, con la semplicità di una donna che è una “star” dello Yoga, ma non se la tira.

Quando è venuta in Italia appena atterrata a Fiumicino mi ha informato che dopo anni il suo valigione che la seguiva in giro per il mondo da anni l’aveva abbandonata, si erano rotte le rotelle al momento dello sbarco; così appena arrivata a Civitavecchia l’ho accompagnata a comprare una valigia nuova e ne abbiamo approfittato per fare un giro al centro. Era proprio contenta: per una che viene da New York il mercato del pesce della nostra Città e le mura medievali di Piazza San Giovanni sono una vera rarità e lei aveva proprio lo sguardo ammirato.

E’ questo il bello di Carrie: è gioviale, allegra, trasmette gioia e sa provare entusiasmo, soprattutto nell’insegnamento dello Yoga.

Durante il suo primo seminario in Italia che si è tenuto a Civitavecchia io, come sempre, ero la traduttrice. Ricordo che ad un certo punto le sue parole sono diventate così profonde che io non sono riuscita ad andare avanti con la traduzione perché non riuscivo a parlare dalla commozione. Nello spiegare come aprire il torace negli archi indietro, infatti, ci ha detto che quando li fa pensa di mettere al centro del torace sua mamma che ormai è anziana e cieca per portarla a fare un giro e farle vedere il cielo.

E’ amante della vita e dei bambini: in pochi minuti è riuscita ad entrare in sintonia con mio figlio di 9 anni e a farsi aiutare a sistemare alcune cose nella sua stanza nell’appartamento in cui soggiornava.

Ci vediamo un paio di volte all’anno ma ci scriviamo spesso via mail: la aggiorno sulle mie attività inerenti lo Yoga e lei è sempre pronta a dare consigli e ad incoraggiarmi.

Una bella persona, una grande insegnante.
W Carrie!

(Adriana Calò)

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